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Nell’incantevole cornice di Piazza Francesco Lo Sardo, a Naso, giorno 7 agosto 2012, Michele Ainis, tra i più noti costituzionalisti italiani, ha presentato il suo primo romanzo, “Doppio Riflesso”, dopo aver pubblicato una ventina di saggi su temi politici e istituzionali.
Un giallo esistenziale, citando la quarta di copertina, una storia che si rifrange come uno specchio nel rovescio di ciò che appare a prima vista. E infine una vertigine, una discesa inesorabile verso le questioni più profonde del vivere.
Il mondo è un intrico di segni indecifrabili per il protagonista del romanzo perseguitato da un’amnesia che ne divora il passato. Per imprimere ordine agli eventi comincia la stesura di un diario ma in qualche modo ciò che lui scrive, accade: si inverte il rapporto fra la pagina e la vita.
<<Non si può raccontare un’avventura se manca lo slancio verso un approdo, anzi se manca proprio l’approdo; ogni storia dovrà accettare di concludersi lì dove è iniziata>>. Come afferma l’autore stesso: “Tutte le cose hanno un nome ma l’unico modo per chiamarle, per renderle reali, è evocarle”.
E infatti il protagonista assoluto di tutta la narrazione è il “libro” con la sua capacità suggestiva, con il richiamo incessante a inesauribili questioni, con la potenza di sovvertire l’ordine prestabilito e riscrivere il futuro.
Da qui la scelta di rendere manifesti i turbamenti, le incertezze e gli interrogativi che pervadono il romanzo e avviluppano il protagonista, attraverso una scrittura, uno stile e un fraseggio magmatici e disorientanti. Quasi che il potere evocativo della parola scritta rappresenti il risultato diretto dello smarrimento di cui è vittima Arturo.
Lapalissiano il richiamo in chiave moderna. L’io narrante dell’intero romanzo, confuso e in cerca d’identità, incarna perfettamente l’uomo di oggi, deluso dalla realtà, alienato dal proprio passato e in lotta costante per emergere e riappropriarsi del proprio destino.
“Doppio Riflesso” come monito a combattere ed affrontare i propri demoni interiori per acquisire alfine una inedita e rinnovata consapevolezza.
                                                                                                                                                              Samantha Catalioti