Romanzo “Lockwood” PREFAZIONE Un fantasy originale e surreale, un mondo immaginario vivificato da “esseri” magici e fatati che sfidano le forze della natura, una natura selvaggia e inesplorata, pur di portare a compimento la loro missione. Il ritmo è incalzante: queste piccole creature (fate, folletti, driadi…) hanno un importante incarico e una enorme responsabilità: salvare la loro terra, Lockwood, dalle minacce esterne, da una natura che sembra essersi ribellata a se stessa sovvertendo l’ordine originario delle cose. Non sarà facile ripristinare l’equilibrio naturale, molti saranno i nemici da affrontare e combattere, gli amici che purtroppo troveranno la morte lungo il cammino ma “la salvezza della propria terra è l’unica cosa che davvero conti”. La descrizione dei paesaggi e dei ‘piccoli’ protagonisti è curata nei dettagli, la prosa energica e accurata fa sì che questa trasposizione fantastica assuma connotati umani e morali: queste creature soffrono, gioiscono, amano e lottano per affermare la propria unicità e per portare avanti gli ideali in cui credono. Purtroppo, come spesso accade nella quotidianità, l’apparenza è ingannevole e i buoni propositi soccombono all’impatto con la dura realtà. Non è una fiaba, non c’è un lieto fine per i nostri eroi, c’è solo l’amarezza di una Natura che deve scendere a compromessi pur di rimanere in vita, che è costretta a soccombere al nuovo equilibrio generato dall’egoismo umano e dalle continue e insistenti pressioni del mondo esterno.
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