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Una città Naso: 12.000 abitanti circa, cittadini illustri che hanno scritto la storia dell’intera regione e non solo….
Un patrimonio artistico di inestimabile valore: chiese di atavica bellezza a testimoniare la cultura e l’arte, portali da immortalare e un territorio immenso da difendere e valorizzare.

Uno dei suoi cittadini più illustri fu sicuramente FRANCESCO LO SARDO
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Nacque a Naso il 22 maggio 1871. Nel 1883 entrò nel seminario di Patti, resosi conto ben presto che l’ambiente non era adatto a lui, andò a studiare a Messina. Dopo un lungo e travagliato percorso interiore, si iscrisse al circolo “socialista-anarchico” ove scrisse per il giornale “IL RISCATTO”.
Pur appartenendo a una famiglia benestante, iniziò la sua propaganda a favore delle famiglie povere e sfruttate.

Nel 1894 conseguì la laurea in legge.
Nel 1920 aderì al P.C.I.
Nel 1924 venne eletto deputato:
fu il primo comunista siciliano ad entrare alla Camera dei Deputati.
Nel 1926 aderì alle tesi direttive del congresso di Lione. 

Condannato dal Tribunale Speciale morì in carcere il 30 maggio 1931.--
 

Circa ottanta anni dopo rimane la storia a far da traino e cornice alla città di Naso, rimane il ricordo di quell’antico splendore testimoniato dalle scritture, dai dipinti e dalle chiese.

 Gli abitanti sono circa 5.000, molti hanno “abbandonato” per realtà più sicure o comode e pochi, ivi tornano, appena loro possibile, perché le radici sono ben salde e nel cuore c’è un’unica città natia.

Il territorio, sempre vasto, è soggetto a “predatori”, “affamati” di spazio e travestiti di buoni propositi.

Nel commemorare l’illustre cittadino sopra citato è stata a lui intitolata una lapide, (purtroppo di poco valore artistico), da parte della città di Naso e del paese limitrofo Capo d’Orlando che auspica al titolo di città. 

Spesso si guarda con nostalgia alla strada percorsa e alle scelte intraprese, si cerca un nuovo “spazio” che risponda alle subentrate esigenze, ma, haimè, la storia non può essere cancellata né tantomeno immaginata o inventata.